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Roccalbegna Roccalbegna

Il territorio comunale si estende nella parte più interna e settentrionale delle Colline dell'Albegna e del Fiora, ed è solcato dal medio corso del fiume Albegna. L'altitudine varia tra le più diffuse quote collinari e quelle montuose che iniziano a registrarsi nella parte settentrionale ed orientale del territorio, in prossimità delle prime pendici del massiccio montuoso del Monte Amiata.

Storia

Roccalbegna è documentata a partire dall'anno 812 e citata nel 1210 insieme a due case poste in "castro Roche Albegne" nell'atto con il quale l'imperatore Ottone IV prende sotto la propria protezione i beni dell'Abbazia amiatina di San Salvatore. Nella prima metà del XIII secolo fa parte del dominio degli Aldobrandeschi di Santa Fiora, mentre nella seconda parte è sottomessa alla repubblica di Siena che, tra il 1293 e il 1296, promuove una consistente opera di restauro delle mura ed avvia un impianto urbanistico elegante e regolare. La prima parte del secolo successivo vede Roccalbegna e il castello della Pietra ceduti in pegno ai Piccolomini e l'inizio del progressivo degrado economico - dovuto a pestilenze e carestie -che riduce la popolazione ad appena ottanta abitanti (1434). Caduta Siena, nel 1555 passa agli Sforza e quindi ai Medici. Francesco I nel 1575 la cede ai conti di Santa Fiora, ma ben presto torna sotto l'egida granducale sino a che, nel 1646, Ferdinando II la cede ai marchesi Bichi ai quali si aggiunge il casato Ruspoli. Con l'abolizione dei feudi, nel 1751, ritorna al Granducato di Toscana.

Roccalbegna
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