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Gavorrano Gavorrano

ll paese è situato sul versante settentrionale di Poggio Ballone a est di Scarlino, in una zona estremamente ricca dal punto di vista minerario, soprattutto per i grandi giacimenti di pirite sfruttati intensamente fino ai primi anni ottanta con numerose miniere. È assurto alla notorietà perché vi trovò la morte Pia dei Tolomei (Siena mi fè, disfecemi Maremma)

Storia

In età etrusca il territorio di Gavorrano rientrava sotto il diretto controllo di Vetulonia che, attraverso i percorsi lungo le valli dei fiumi Bruna e Sovata, faceva affluire i minerali dei ricchi giacimenti intorno al Lago dell'Accesa. Il paese di Gavorrano, sorto dopo l'anno Mille come possesso dei vescovi di Roselle, successivamente ceduto nelle mani della famiglia Alberti. Nel Duecento il centro passò sotto il controllo dei Pannocchieschi che prima lo sottomisero a Volterra e poi a Massa Marittima. Con la caduta di Massa Marittima il paese passò sotto il dominio di Siena. Nella seconda metà del Cinquecento il centro venne inglobato nel Granducato di Toscana a seguito della definitiva caduta della Repubblica Senese. Nella storia recente occupa un ruolo importante la miniera di pirite, che ha mutato la storia del borgo; questo portò Gavorrano ad assumere un'importanza primaria dell'intera zona (subentrando così alla città di Massa Marittima, da sempre egemone del territorio) dall'immediato dopoguerra fino all'inizio degli anni settanta (quando Follonica iniziò a svilupparsi). Nel dopoguerra la frazione di Scarlino divenne comune autonomo, staccandosi dal territorio di Gavorrano.

Curiosità

Secondo una leggenda, e in parte con riscontri storici, si vuole far risalire la facciata della Chiesa di San Biagio di Caldana ad un disegno di Michelangelo.
Gavorrano
42.9253333 10.9103333
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