È il comune più a sud della Toscana e, per il
contesto ambientale in cui si trova e per l'importanza storico-artistica
assunta in epoca rinascimentale, Capalbio è stata soprannominata anche la
piccola Atene. Inoltre, il comune è stato premiato con le 5 vele e la prima
posizione nella Guida Blu di Legambiente per la tutela e la gestione oculata
delle sue spiagge, del paesaggio e dell'ambiente circostante.
Storia
Il Castello di Capalbio faceva parte della
donazione all’ Abbazia dei Santi Anastasio e Vincenzo alle Tre Fontane nell'805
da parte di Carlo Magno. Del 1161 è il privilegio di Papa Alessandro III che
confermava quel possesso alla stessa abbazia. Pochi anni più tardi sono gli
Aldobrandeschi ad ottenere le terre di Capalbio, che alla fine del XIII secolo,
vengono conquistati da Orvieto. In seguito Capalbio passò alla Repubblica di
Siena, cadendo sotto il dominio degli Orsini. Nell'aprile del 1555 le truppe
spagnole del principe di Morignano, alleate con i Medici, conquistarono Siena e
anche Capalbio cadde sotto il dominio degli spagnoli. Capalbio fu assegnato
dalla Spagna a Cosimo I De’ Medici e da questo momento iniziò per il paese una
crisi economica e demografica. La dinastia dei Medici manterrà la propria
sovranità sul Granducato di Toscana fino al 1737, quando, estinto il ramo
principale, la successione passerà ai Duchi di Lorena.. Dopo la seconda guerra
di indipendenza Capalbio passa sotto il il Regno d’Italia e l'agricoltura è
ancora caratterizzata da estese proprietà fondiarie. Nel 1952, con l'applicazione
della riforma agraria, si ha un moderno sviluppo dell'agricoltura e nel 1960
Capalbio ottiene la propria autonomia amministrativa.
Curiosità
Il nome Capalbio sembra derivare da Caput Album o Campus Albus, per via degli alabastri bianchi che caratterizzano il luogo.